Stagione 1

Episodio 3:
È così che chiamate quelle cose?!


Gentleman Jack nei diari di Anne Lister

In copertina: screenshot dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Ann è tornata dalla gita al Lake District, dov’era andata con la cugina Catherine. Subito la madre di quest’ultima, Mrs. Stansfield Rawson, va a trovarla insieme all’altra figlia Delia. A sorpresa, trovano che Anne Lister è già lì e non solo non lascia Ann in compagnia delle nuove ospiti, come vorrebbe la prassi, ma è lei a fare gli onori di casa!

E infatti il 27 settembre 1832:

“Mrs. Stansfield e Miss Delia Rawson sono passate (da Gledholt vicino a Huddersfield, 7 miglia più in là) e si sono fermate un’ora. Miss W- [Walker] lieta che io sia rimasta.”.

Avviso
Per restare fedeli ai diari, nella traduzione delle trascrizioni possono essere presenti trigger emotivi ed espliciti riferimenti sessuali.

Al momento di questa stesura, Gentleman Jack non era ancora andato in onda in Italia, per cui sono possibili divergenze rispetto ai dialoghi italiani, che qui riportiamo nella nostra traduzione, fedele agli script originali degli episodi della versione integrale, andata in onda su BBC.

Cliccando sulle date e sui riferimenti SH:7/ML/E/- è possibile aprire le pagine originali dei diari di Anne Lister sul sito WYAS.

Una casetta nel bosco

Ann, passeggiando nel Bosco, racconta ad Anne che dovrà ritardare i loro piani di viaggio perché aspetta degli amici in visita. Viene interrotta dallo stupore alla vista della piccola casetta, la chaumiere che Anne aveva fatto costruire. Un piccolo nido dove per la prima volta si scambieranno un bacio.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

La casetta, in realtà, Anne l'aveva fatta costruire qualche tempo prima e per sé, ma:

"Le ho detto che ho fatto costruire la casetta apposta per lei, e abbiamo parlato del nostro viaggio; deve ricevere Mr. e Mrs. Ainsworth a febbraio, non possono venire prima e non vorrebbe deluderli, per cui se tutto il resto andasse bene non partirebbe prima di febbraio."

Dal diario di Anne Lister, 29 settembre 1832, traduzione.

"Said I had built the hut in purpose for her talked of our journey she is to have Mr. and Mrs. Ainsworth in February they cannot come before she wishes not to put them off and therefore all other things suiting would rather not go away till February." Dal diario di Anne Lister, 29 settembre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0123]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Il primo bacio, invece, fu a casa di Ann a Lidgate il 4 ottobre successivo:

"Il mio braccio era sullo schienale del sofà, lei ci si è appoggiata e mi ha guardata quasi a capire se potessi essere in vena di affettuosità, e siamo finite con lei sul mio braccio tutta la mattina, io a baciarla e lei a ricambiare tra sussurri e un baciare così lungo, intenso e impaziente che siamo andate avanti sinché e come si poteva con la luce del sole."

Dal diario di Anne Lister, 4 ottobre 1832, traduzione.

"I had my arm on the back of the sofa she leaned on it looked as if I might be affectionate and it ended in her lying on my arm all the morning and my kissing her and she returning it with such a long continued passionate or nervous mumbling kiss that we got on as far as we by daylight mere kissing could." Dal diario di Anne Lister, 4 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0126]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Un pomeriggio così piacevole

Di ritorno a Crow Nest, dopo la passeggiata nel bosco, è ormai chiaro il loro rapporto e Ann si sbilancia in un invito audace: "ti fermi tutta la notte?".

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

"Miss W- [Walker] ed io siamo proprio vicine ed intime. Nel congedarci, mi ha detto che non ricorda di aver mai passato una giornata così piacevole."

Dal diario di Anne Lister, 27 settembre 1832, traduzione.

"Miss W- [Walker] and I very cozy and confidential on parting she said she knew not when she had spent so pleasant a day." Dal diario di Anne Lister, 27 settembre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0122]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Ma fu il 4 ottobre 1832 che Miss Walker le chiese “di cenare con lei alle cinque e fermarmi la notte”.

Dov'eri finita?!

Con pochi complimenti, Marian accoglie il rientro di Anne a tarda notte, dopo una giornata così piena di eventi. La preoccupazione era per lei e più ancora per la zia, che non si era sentita bene: come un fulmine, Anne corre in camera sua e finisce confidandosi con lei.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

"Mia zia è stata malissimo per il mio ritardo e, quando sono entrata nella stanza, Marian mi ha rinfacciato che non avrei più dovuto farlo, ma in una maniera così dispotica che come al solito mi è insopportabile ed è finita con Marian in lacrime e con un attacco isterico. Ad ogni modo, tutto è rientrato e alla fine sono rimasta fino alle 11 con mia zia, raccontandole dei miei veri sentimenti per Miss Walker e delle mie speranze, che avevamo 10 a una probabilità di partire e, infine, di metterci assieme. Mia zia dovrà fare finta di nulla anche con Miss W-, finché non avrò detto a quest’ultima che gliene ho parlato. Mia zia [ha detto] che le era venuto in mente mentre sedeva in sala ieri pomeriggio e pareva davvero contenta della mia scelta e delle mie prospettive. Le ho detto che avevo capito dai Priestley, qualche tempo fa, che [Miss Walker] poteva contare su 3000 [£] all’anno o quasi. Lei pensa che mio padre ne sarebbe felice, e lo sarebbero anche entrambi i miei zii."

Dal diario di Anne Lister, 29 settembre 1832, traduzione.

"My aunt had been miserable about my being out so late and Marian set on me on my entering the room that I must do so no more etc. in that sort of to-me-appearing dictatorial manner that I as usual could not stand it, and it ending with Marian’s crying and giving a nervous fit, however all got round again at last and I staid up till 11 with my aunt – telling her my real sentiments about Miss Walker and my expectations that the chances were ten to one in favour of our travelling and ultimately settling together my aunt not to appear to know anything about it even to Miss W- till I had mentioned it to the latter my aunt [said] it had really come into her head as she sat in the drawing room this yesterday afternoon and seemed very well pleased at my choice and prospects I said she had three thousand a year or very near it as I had understood some time since from the Priestleys she thought my father would be pleased if he knew and so would both my uncles." Dal diario di Anne Lister, 29 settembre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0123]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Buoni e cattivi

Uno spiacevole scambio di vedute tra Anne e il suo fittavolo Sam Sowden che, ubriaco, la insulta davanti a tutti. La provocazione viene placata da Mr. Pickles.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Samuel Sowden nella realtà era una persona del tutto rispettabile e, anzi, suo figlio Sutcliffe Sowden divenne parroco a Haworth e fu lui, il 29 giugno del 1854, a celebrare le nozze di Charlotte Brontë con Arthur Bell Nicholls.

Fu Pickles, invece, a dare dei problemi ad Anne Lister, al punto che si vide costretta a prenderne le distanze quando:

"Alle 7 circa Pickles si è presentato alla porta per parlarmi – ho notato che era alquanto ubriaco – gli ho detto di tornare domani e ho ordinato a Rachel [Hemingway] di sbattergli la porta in faccia."

Dal diario di Anne Lister, 16 agosto 1832, traduzione.

"About 7 Pickles called at the door to speak to me – saw he was quite drunk – told him to come tomorrow and bade Rachel [Hemingway] l to shut the door in his face." Dal diario di Anne Lister, 16 agosto 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0106]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Tuttavia questi avvertimenti non bastarono e Anne se ne liberò solo anni dopo, il 6 aprile 1835: “non era la prima o la seconda volta che si presenta da me ubriaco, come è successo questa settimana quando l’avevo chiamato a parlare con Mr. Bradley, e questo veramente non mi sta bene”.

Tra sorelle

Battibecchi continui tra Anne e Marian Lister, che rinfaccia alla sorella di averle sottratto ciò che le sarebbe spettato di diritto (ossia la metà di Shibden) e la avverte che, se lei decidesse di avere un figlio, questi vanterebbe più diritti su Shibden di quelli che Anne stessa ha ora. Poi, irritata, decide di partire per Market Weighton.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Il rapporto fra Anne e la sorella non era esattamente idilliaco, e specialmente intorno agli anni ’30, le due avevano spesso discusso sulle rispettive disposizioni, come l’ennesima discussione del 12 agosto 1832:

"Lei non mi avrebbe lasciato nulla, nonostante le volontà di mio zio riguardo la proprietà di Shibden non fossero colpa mia, e io non avevo fatto nulla per ridurre le mie pretese su quanto sarebbe arrivato da mio padre e mia madre […] [ha detto] che lei si sarebbe sposata e sperava di avere un figlio, e questo avrebbe sistemato tutto. L’ho pregata di non sposarsi per questa ragione, può fare quello che vuole e io non posso farci molto. Ha detto che non mi devo aspettare nulla da lei, e che dovremmo entrambe fare la stessa cosa (alludendo al mio non lasciarle nulla). Ha detto che non avrei dovuto accettare la proprietà di mio zio a queste condizioni, che non avrei dovuto chiedergli cosa voleva farne, e le ho risposto che preferivo averla presa a queste condizioni che non averla affatto […] Se lei avesse venduto Weighton non avrebbe avuto nemmeno questa possibilità. Questi discorsi mi urtano sempre, non ne voglio più parlare con lei."

Dal diario di Anne Lister, 12 agosto 1832, traduzione.

"On her leaving me nothing tho’ my uncle’s wishes about the Shibden estate were not my fault and I had done nothing to lessen my claim on what came by my father and mother [...] she would marry and hoped to have child and that would settle all begged she would not marry for that she might do as she liked I should not say much from all that she said I expected nothing from her and we would both be alike both do the same (hinting at my leaving her nothing) she had said I ought not to have taken my uncle’s property on such conditions ought not to have asked what he wished about it I said I would rather have it on the conditions than not at all [...] had she sold Weighton she never would have had these chances these talks always annoy me." Dal diario di Anne Lister, 12 agosto 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0105]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

In effetti, Marian andrà a stabilirsi proprio a Market Weighton nel 1836 (dopo la morte del padre Jeremy Lister), dove morirà nel 1882.

Lettere anonime

La lettera di un anonimo “amico” turba l’idillio di Anne ed Ann. Non ci si può fidare di Miss Lister, quand’è in compagnia di altre donne.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Lettere anonime come questa sono state un cruccio con cui sia Ann che Anne si sono dovuta realmente confrontare.

"Miss W- [Walker] molto preoccupata dalle lettere anonime; ha detto che una volta assieme a me si libererà di tutti i pensieri dei cugini e delle lettere e pareva alquanto convinta. Mi domando cosa mi dirà domani. Ottima giornata."

Dal diario di Anne Lister, 4 ottobre 1832, traduzione.

"Miss W- [Walker] much troubled with anonymous letters said she would get rid of all troubles of cousins or letters when with me she seemed quite persuaded of this I wonder what she will say to me tomorrow - very fine day." Dal diario di Anne Lister, 4 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0127]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Negli anni a seguire dovranno affrontare altre molestie analoghe, fino a tentativi di esporle al pubblico scherno come il finto annuncio di matrimonio di Ann con un fantomatico “Capitano Tom Lister”, ma più che per la relazione in sé, probabilmente si trattava di tentativi di mettere in cattiva luce Anne Lister e la sua compagna politicamente (l’episodio dell’annuncio sul giornale avvenne a gennaio 1835, poco prima delle elezioni).

Arrivo ovunque in 25 minuti

Nel salutare i suoi prima di andare all’appuntamento con Ann, Anne discute sul suo orario di rientro e ribadisce fermamente che lei può arrivare ovunque in 25 minuti.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Qui ci limitiamo a riportare solo un paio delle tante note di Anne al riguardo, come “via verso Lidgate – arrivata in 25 minuti” (21 ottobre 1832) e ancora “A Lidgate in 25 minuti, alle 5.50 [...] Miss W- [Walker] lieta di vedermi” (13 gennaio 1833) .

"Off at 6 ¼ to Lidgate - there in 25 minutes". Dal diario di Anne Lister, 21 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0134]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Quella del tempo era davvero un’ossessione di Anne, ma indubbiamente le permetteva di riuscire a organizzare molto bene tutte le sue attività.

Proposta n.1

Dopo la cena, a Crow Nest, vediamo una Anne Lister insolita. È sulle spine e sta per fare una proposta che potrebbe cambiare il suo futuro e quello di Ann Walker: dal momento che nessuna delle due ha intenzione di sposare un uomo, perché non andare a vivere assieme una volta tornate dal loro viaggio? La risposta è tanto inattesa quanto aperta alla possibilità e tanto basta per far concludere la serata in bellezza, nonostante alcune interruzioni.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Per chi davvero credesse che ad Anne nessuna abbia mai detto di no, sarebbe interessante leggere anche solamente quante volte lei si sia proposta ad Ann. In questo episodio, in particolare, si fa riferimento a quando Ann Walker in effetti rallentò letteralmente la mano di Anne e:

"Il discorso la portò a spiegarmi che aveva, sì, detto che non si sarebbe mai sposata – ma che, poiché una volta era stata tentata di non mantener fede a tale proposito, non sapeva ancora dirmi se non avrebbe mai più sentito quel desiderio. Non mi vorrebbe mai ingannare, e mi ha pregata di non pretendere una risposta subito. Le ho risposto che aveva ragione – ho lodato il suo giudizio- e che la mia stima e ammirazione ne erano solo accresciute – e che nessun sentimento o egoismo da parte mia mi avrebbero fatto anteporre la mia felicità alla sua, e che le avrei dato sei mesi, sino al mio prossimo compleanno."

Dal diario di Anne Lister, 1 ottobre 1832, traduzione.

"This led her into explaining that she had said she would never marry but that as she had once felt an inclination not to keep to this she could not yet so positively say she should never feel the same inclination again she should not like to deceive me and begged not to answer just now I said she was quite right praised her judiciousness that my esteem and admiration were only heightened by it that no feelings of selfishness should make me even wish my happiness rather than hers that I would give her six months till my next birthday." Dal diario di Anne Lister, 1 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0124]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Fu una delle tante volte in cui Anne Lister ha proposto ad Ann Walker di unirsi a lei e la reticenza di quest’ultima aveva diverse ragioni. Una delle quali si scoprì essere il recente lutto per la scomparsa di un giovane pretendente, di cui Ann aveva molta stima (giorni più avanti, Anne verrà a sapere che si trattava di un tal Mr. Fraser). Questo, però, fece anche sorgere in Anne alcune ombre sulla presunta ingenuità e inesperienza di Ann, e dubbi sulla propria capacità di soddisfarla.

Qualche giorno dopo Anne ancora ci pensava, e il 3 ottobre 1832 annotava:

"Comincio veramente ad essere sempre più innamorata di leiForse ancora di più, per il dover attendere sei mesi una sua risposta. Si è comportata in maniera esemplare, perché credo di piacerle."

Dal diario di Anne Lister, 3 ottobre 1832, traduzione.

"I really do get more and more in love with her not perhaps a little heightened by the having to wait her answer for the next six months she has really behaved very judiciously for I believe she likes me." Dal diario di Anne Lister, 3 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0125]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

L’equivoco del buon Booth avvenne qualche giorno dopo, il 7 ottobre 1832, quando:

"John è venuto a prendermi stasera, e prima è andato dai Priestley: ora sparleranno di noi e penseranno che ci sia qualcosa nell’aria. Mrs. P- giusto ieri diceva che la mia assidua frequentazione di Miss W- [Walker] le aveva giovato."

Dal diario di Anne Lister, 7 ottobre 1832, traduzione.

"John came for me tonight and went first to the Priestleys they will talk us over and think something is in the wind Mrs. P- said yesterday my going to her Miss W- [Walker] so much was a good thing for her." Dal diario di Anne Lister, 7 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0129]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Ah! Si dice così adesso?

Una prima crisi di pianto della giovane donna si trasforma in un pomeriggio di consolatorie effusioni, in cui Anne ed Ann si sentono al sicuro nella penombra del salotto di Crow Nest, soprattutto al riparo da occhi indiscreti. O almeno così credono. Pur dicendo di non volersi impicciare, Mrs. Priestley piomba nella stanza senza bussare, cogliendole sul fatto. Ma sia la sua reazione che quella di Ann sorprendono Anne.

Dall'episodio "Oh Is That What You Call It?", Gentleman Jack S01E03, © BBC/HBO/Lookout Point.

Ed proprio così che andò l’8 ottobre 1832:

"Le stavo addosso baciandola, come al solito; lei aveva chiuso gli scuri e James si era affacciato un paio di volte per delle faccende. Mrs. Priestley è piombata alle quattro. Io sono saltata via in tempo e mi son messa accanto al camino, ma Ann era rossa in viso ed io pallida e Mrs. P- deve aver intuito che non eravamo particolarmente ansiose di avere compagnia. Lei sembrava agitata, gelosa e stizzita, e mi ha chiesto in tono sarcastico se io fossi stata lì tutto il tempo, da quando mi aveva lasciata lì. No – ho risposto- avrei dovuto. Mrs. P- ha fatto presente che mia zia era stata malissimo, come a dire che era per questo. Sì, ce l’aveva proprio con me. Ho riso e ho promesso che non l’avrei più rifatto 'Certo – ha risposto con rabbia- lo rifarai appena avrai la prossima opportunità'. È la prova di quanto credevo avrebbero immaginato - ho pensato- e che lei ha annusato qualcosa. Ho reagito con spirito, dicendo che davvero mi dovrei fermare tutta la notte. È rimasta giusto qualche minuto, poi se n’è andata con una furia repressa, probabilmente mi dà più meriti di quelli che non ho, per aver pensato alla [mia] visita di ieri e che fossi stata qui tutto il giorno, avendo declinato il suo invito a colazione e non essere andata a Stoney Royde per restare con Miss W- [Walker] Probabilmente Mrs. P- ora penserà che la sua fiducia sia stata tradita, che io non sia sincera e Dio solo sa cosa. Miss W- ha riso, e ha detto che eravamo ben assortite, e dopo un po’ eravamo di nuovo sul sofà a baciarci."

Dal diario di Anne Lister, 8 ottobre 1832, traduzione.

"Kissing and pressing her as usual she put the blind down lucky James had come in on trivial errands twice and Mrs. Priestley came at four I had jumped in time and was standing by the fire but Ann looked red and I pale and Mrs. P- must see we were not particularly expecting or desiring company she looked vexed jealous and annoyed and asked in bitter satire if I had [been] where I was ever since she left me there no said I I only ought to have been my aunt had been quite in a host of miseries Mrs. P- said as if turning it all on this yes she was quite vexed with me I laughed and said I really did not intend doing so again ‘yes she replied angrily ‘you will do the same the very next time the temptation occurs’ plain proof thought I of what you think and that you smoke a little I parried all with good humour saying that I really must stay all night she only staid a few minutes and went of[f] in a suppressed rage probably giving me far more credit than deserved for plotting the visit of yesterday and being there all today and having refused breakfasting with her not to go to Stoney Royde but be with Miss W- [Walker] Mrs. P- now probably believes her confidence insecure me insincere and the lord knows what Miss W- laughed and said we were well matched we soon go to kissing again on the sofa." Dal diario di Anne Lister, 8 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0129]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Per arrivare a qualcosa di più dei baci, però, ci volle ancora qualche giorno. Era l’11 ottobre 1832 quando:

"Con il crepuscolo ci siamo strette ancora più vicine ed io, senza alcuna resistenza, ho portato il medio della mano destra nelle sue intimità per tre volte; lei non si è tirata indietro, anzi era palesemente eccitata e le piaceva, era bagnata e ha preso tutto quanto, quasi anche questo l’avesse già fatto prima, come per i baci. Ha sussurrato che mi ama."

Dal diario di Anne Lister, 11 ottobre 1832, traduzione.

"As it became dusk we crept closer and I without any resistance got for the first time right middle finger up her queer at three separate times she nothing loth but evidently excited liking it and wet and taking it altogether as if she had learnt her lesson before in this way too as well as in kissing she whispered that she loved me." Dal diario di Anne Lister, 11 ottobre 1832, trascrizione, [SH:7/ML/E/15/0131]. Image courtesy of West Yorkshire Archive.

Eppure, nonostante la grande prova d’amore così ricevuta, Anne ha ancora molte incertezze e, almeno ancora per tanto tempo, non reciprocherà: sarà per lungo tempo solo lei a dare piacere ad Ann, ma ancora non cederà alle richieste di quest’ultima di andare a letto completamente nuda (ossia teneva le mutande, che all’epoca erano più dei veri mutandoni!).

Per aiutare a comprendere più a fondo le ragioni di questa strana reticenza di Anne ci sono dei passi dei diari più avanti nel tempo, quando avevano instaurato ormai una loro routine di intimità sessuale: il 25 novembre 1832 Anne annotava un dubbio “deve avere qualche uomo o altrimenti, io non riesco mai a soddisfarla. Steph [Belcombe] aveva decisamente ragione sull’isteria. Un attimo: non ha pudore, io posso diteggiarla o toccarla o guardarla quanto voglio, per il momento sarà la mia amante”. E questo dubbio si era talmente insinuato in Anne che ancora il 6 dicembre 1832, sempre scrivendo di sé ed Ann, rifletteva “eppure lei sembra alquanto incline agli uomini, e il mio difetto è che io non sono abbastanza per lei”. È un paradigma di quel che spesso si legge nei suoi diari, quando Anne ostenta la baldanza del “non m’interessa più di tanto” per aiutarsi a mantenere un qualche distacco dalle persone o dalle situazioni (non sempre riuscendoci).

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